L'infezione da HPV

L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne prende almeno una volta nella vita.

Sì, ce ne sono molti tipi; tra quelli che infettano il collo dell’utero, solo alcuni, chiamati HPV ad alto rischio, sono in grado di provocare lesioni che possono col tempo progredire verso forme tumorali.

In genere non causa alcuna alterazione e si risolve da sola.

In una minoranza di casi provoca delle lievi modificazioni alle cellule del collo dell’utero.

Queste modificazioni si trovano con il Pap test e vengono generalmente descritte utilizzando delle sigle (per esempio, ASC-US o LSIL), che fanno parte di una classificazione internazionale.

La maggioranza di queste modificazioni cellulari guariscono spontaneamente ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali. È importante, perciò, controllarle nel tempo, perché in alcuni – seppur pochi – casi possono diventare lesioni del collo dell’utero, chiamate CIN. Per avere maggiori informazioni sulle sigle del Pap test e delle CIN.

Ci vogliono però molti anni perché le lesioni si trasformino e questo evento è molto raro, infatti pochissime delle donne con infezione da papilloma virus sviluppano un tumore del collo dell’utero.

Si prende per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto sessuale completo.

In alcuni casi l’infezione può essere trasmessa da una persona all’altra molti anni dopo che una delle due persone l’ha presa.

Il fatto di avere l’infezione può quindi non avere nulla a che fare con l’attuale compagno.

E’ molto difficile prevenirla: infatti è un’infezione molto comune, soprattutto fra le persone giovani, e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%.

Tuttavia, dal 2008 in Emilia-Romagna è partita la vaccinazione contro HPV gratuita per le adolescenti nel 12° anno di vita. Dal 2018 la vaccinazione gratuita è stata estesa anche agli adolescenti di sesso maschile nel 12° anno di vita.

La grande maggioranza delle infezioni si risolve spontaneamente, circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni. Quando l’infezione scompare anche il rischio scompare.

Non ci sono ancora medicine per curare questa infezione. In particolare, si è visto che non servono gli antibiotici, gli ovuli o le lavande vaginali.

La cosa più importante è identificare in tempo le alterazioni provocate dal virus.

Quindi partecipare allo screening è la cosa più efficace che una donna possa fare per proteggersi.