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Epatite B

La malattia

L’epatite B è una malattia infettiva virale che colpisce il fegato. L’85-90% delle infezioni da virus B si risolve spontaneamente e completamente poiché l’organismo riesce a difendersi in maniera efficace. Tuttavia una parte delle persone infettate manifesta sintomi come debolezza, nausea, vomito, febbre, ittero (colorito giallognolo della pelle e degli occhi) o sviluppa cronicizzazione, un’infezione persistente che può portare a cirrosi epatica e a tumore del fegato.

Una volta infettati è possibile diventare portatori cronici del virus anche senza sintomi. Le caratteristiche di progressione della malattia dipendono dall’età in cui si contrae l’infezione: in età adulta circa il 10% dei casi cronicizza, mentre in età neonatale il 90% dei casi e nei bambini tra 1 e 4 anni il 50% dei casi svilupperà una forma cronica. Il 25% di chi ha contratto il virus in età infantile morirà per le sue complicanze come cirrosi, insufficienza epatica, tumore del fegato.

 Il virus dell’epatite B si trasmette tramite il sangue e i liquidi biologici (latte materno, sperma, secrezioni vaginali) dei soggetti infetti, che siano malati o portatori cronici. Il virus può penetrare nell’organismo anche attraverso lesioni piccolissime della cute o delle mucose mediante l’uso di oggetti contaminati come spazzolini da denti, forbici, rasoi. È accertato che le persone che vivono con un malato o con un portatore sono a rischio di contagio. I bambini che nascono da una mamma portatrice cronica hanno un’alta probabilità di infettarsi, per questo motivo viene loro somministrata la prima dose di vaccino in ospedale il giorno della nascita.

La vaccinazione dei lattanti e degli adolescenti, resa obbligatoria in Italia dal 1991, ha portato ad una forte diminuzione dei casi di epatite B ed è attesa una diminuzione dei futuri casi di tumore epatico, soprattutto nelle persone dai 15 ai 24 anni, che rappresentavano la fascia di età più colpita dalla malattia.

Il vaccino

Il vaccino contro l’epatite B contiene solo una parte del virus, quella esterna, incapace di trasmettere la malattia ma sufficiente per stimolare l’organismo a produrre valide difese. È altamente efficace, in particolare nei bambini, che risultano protetti nella quasi totalità (fino al 98%).

Il vaccino è generalmente somministrato nel vaccino combinato esavalente.

Sicurezza del vaccino

Il vaccino è ben tollerato. Nella sede in cui è stato somministrato possono comparire dolore, rossore e gonfiore solitamente lievi che scompaiono nel giro di pochi giorni. Raramente si possono verificare febbre non elevata, mal di testa, nausea, vertigini, dolori muscolari ed articolari di intensità moderata e di breve durata. Ancor più raramente sono state segnalate, in ragazzi e adulti, neuriti periferiche, che si manifestano con disturbi della sensibilità e del movimento.

Quando vaccinarsi

Secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (pdf1.07 MB)e dal Calendario Vaccinale pediatrico della Regione Emilia-Romagna, il ciclo vaccinale  prevede 3 dosi da somministrare preferibilmente a 3 mesi, 5 mesi, 11-13 mesi.

(vedi anche vaccinazioni per condizioni di rischio e vaccinazioni per i viaggiatori)

Le possibili formulazioni dei vaccini contro l’epatite B disponibili in Italia sono:

Vedi anche vaccini combinati

Questa vaccinazione è fortemente raccomandata per tutti e obbligatoria fino ai 16 anni di età ai sensi della Legge 119 del 31 luglio 2017

 

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ultima modifica 2021-09-20T15:41:37+02:00
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